Nel 1850, si trasferì a San Francisco, dove la corsa all’oro aveva raggiunto il suo massimo splendore ed aveva attirato sulla Golden Coast migliaia di lavoratori alla ricerca di fortuna nelle miniere americane. Levi Strauss, iniziò a vendere articoli di merceria e tessuti ai minatori californiani, ed ascoltando i loro bisogni, si rese conto che avrebbe dovuto realizzare per loro dei capi d’abbigliamento più resistenti che non si scucissero o logorassero facilmente durante il duro lavoro.
La prima idea di Strauss fu quella di realizzare dei vestiti utilizzando la tela delle tende, ma alla fine decise di unire la robustezza del tessuto denim alla resistenza dei rivetti di rinforzo, un sistema messo a punto dal sarto Jacob Davis, con il quale, dopo aver registrato il brevetto dei jeans, nel 1873 diede origine alla Levi Strauss & Co. Oltre ai punti di cucito tradizionali, i rivetti in rame consentivano di fissare le tasche ai pantaloni in modo che non si scucissero con il peso degli attrezzi metallici utilizzati in miniera.
Grazie a questa nuova tecnologia, in quegli anni il brand lanciò la salopette, un capo ideale per i lavori di manovalanza, perché aveva le bretelle già incorporate ed una grande tasca centrale pensata per portare comodamente con sé tutti gli attrezzi del mestiere. In pochissimo tempo, la salopette in denim del famoso brand divenne la divisa da lavoro per eccellenza di minatori ed operai americani.
Ben presto, la Levi Strauss & Co. iniziò a realizzare sullo stile della salopette anche pantaloni da lavoro, i famosi jeans cinque tasche, anche se all’epoca erano chiamati waist overalls, almeno fino al 1960 quando fu finalmente adottato il termine jeans.