La gonna è vista al giorno d’oggi come il capo femminile per eccellenza, ma non è sempre stato così: in passato, questo indumento era indossato da entrambi i sessi.
La storia della gonna, infatti, ha origini antichissime; ritrovamenti e raffigurazioni dimostrano che alcuni suoi prototipi fossero in uso fin dalle antiche civiltà mesopotamiche, quando i corpi erano avvolti in porzioni di tessuto che coprivano il corpo dal bacino in giù.
Le testimonianze più significative sulla forma e sulla realizzazione di questo indumento risalgono al periodo sumero, in particolare alle varie tipologie di kaunakès, che erano vesti a balze sovrapposte realizzate con la pelle degli ovini. In epoca medioevale, sia uomini che donne indossavano delle tuniche o le cosiddette “gonnelle”, riservate, oltre alla popolazione femminile, anche a persone di alto rango e clero, a differenza del pantalone, che era considerato per lo più un indumento umile o da guerra.
È solo con l’avvento del Rinascimento che si completa la separazione dell’abbigliamento tra maschi e femmine, da questo momento, la gonna si trasforma in un capo voluminoso e sproporzionato, che limita o rende innaturali i movimenti del corpo.
È proprio durante quest’era di sfarzo che nasce la “gonna” come la conosciamo oggi: in particolare, nel 1672 alla corte del re Luigi XIV, all’interno del Dictionnaire de l'Académie française, compare il termine "Jupe”, per descrivere un “capo d’abbigliamento femminile che va dalla vita ai piedi”. Da questo momento in poi, il suo stile inizia a trasformarsi rispecchiando i cambiamenti sociali, etici e morali di ogni periodo storico.
Se già da metà dell’Ottocento, essa inizia ad assumere una linea più pratica e comoda, è solo durante i due conflitti mondiali che inizia ad accorciarsi per trovare una soluzione alla carenza di materiali. È qui che nasce la gonna midi, nel modello a ruota diffuso da Christian Dior e nell’iconico modello a tailleur della grandissima stilista Coco Chanel, uscito nel 1954.
La rivoluzione che ha determinato la vera svolta nella sua storia millenaria, è avvenuta solo a partire dagli anni ‘60 con la nascita della minigonna di Mary Quant che rifletteva la contestazione giovanile e l’emancipazione femminile contro le politiche conservatrici e maschiliste del tempo.
Da simbolo di emancipazione a capo versatile per ogni occasione, la gonna ha saputo reinventarsi attraverso i secoli: le influenze storiche trovano ancora oggi riflesso nei design contemporanei, ma resta un capo iconico del guardaroba femminile. Grazie alle infinite varianti di tessuti, lunghezze e stili, può essere elegante e sofisticata, casual e comoda, audace e innovativa, adattandosi perfettamente ai cambiamenti della moda e alle esigenze di chi la indossa.
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Per saperne di più sulla storia della moda femminile, puoi leggere il nostro articolo sulle origini della borsetta.